Cucinare disidratando

Tra le funzioni dei forni elettrici e dei forni ibridi Bertazzoni troviamo la disidratazione, un metodo di conservazione dei cibi che consiste nell’eliminare l'acqua da un alimento, per evitare la proliferazione di muffe e batteri, che nell’acqua troverebbero l’ambiente adatto per svilupparsi. 

Questo procedimento era conosciuto e praticato fin dall’antichità, grazie all’essiccazione al sole, durante i mesi più caldi, degli ortaggi, della frutta e dei funghi, per farne provvista per l’inverno. Oggi è possibile disidratare un alimento utilizzando altre fonti di calore. La disidratazione è da preferirsi ad altri metodi di conservazione naturali, quali la salatura e la cottura, perché permette di conservare gli alimenti a lungo, senza alterarne troppo le proprietà organolettiche. In particolare, la disidratazione permette di mantenere bene i minerali e le proteine. Si tratta di una tecnica alternativa alla conservazione in vaso di vetro, o in congelatore.
Il sapore degli alimenti disidratati è in genere più forte di quello dei cibi freschi.
Tra i prodotti comunemente disidratati o essiccati troviamo legumi, frutta, tè e soprattutto verdure, oppure piante ed erbe aromatiche come basilico, prezzemolo, rosmarino e salvia.
La temperatura di disidratazione ideale varia a seconda della quantità di acqua contenuta nell’alimento, ma la temperatura di 40 °C può essere considerata quella di riferimento. Una temperatura bassa di disidratazione richiede tempi più lunghi, ma le proprietà nutritizie degli alimenti risulteranno meglio conservate. Potete anche lasciare il termostato sullo zero e lasciare che il riscaldamento avvenga solamente per mezzo delle lampade del forno.
Gli alimenti sottoposti a disidratazione devono essere perfettamente puliti, maturi e non ammaccati.
Una volta disidratati, devono essere chiusi ermeticamente in contenitori sigillati e sterilizzati, per evitare che il cibo possa riassorbire l’acqua dall’aria.
Tenete conto, per regolarvi, che la frutta richiede mediamente tempi di disidratazione molto maggiori (24-36 ore) rispetto alla verdura (4-8 ore) o alle piante ed erbe aromatiche (3-5 ore).
Gli alimenti dovrebbero essere sottoposti alla disidratazione in forno per diverse ore - fino a 8 ore al giorno - per 3-4 giorni, lasciandoli riposare ogni volta per 12 ore. I tempi si riducono notevolmente se frutta e verdura vengono tagliate in due, oppure in piccoli pezzi, o in fettine sottili dello spessore massimo di 10 mm.
Se il vostro forno non prevede la funzione della disidratazione, utilizzate un forno elettrico, preferibilmente in modalità ventilata. Qualora il vostro forno funzionasse solo in modalità statica, socchiudete la porta del forno per far circolare l’aria. E’ possibile disidratare un alimento anche utilizzando un forno a gas, ma poiché non ha temperature basse, devono essere accese solamente la luce del forno e la ventola. Non adoperate un forno a microonde, sprovvisto di modalità di ventilazione, tranne che per disidratare le erbe.
Conservate i contenitori degli alimenti disidratati in luogo fresco, buio e asciutto. Potrete consumare la frutta per un anno intero, mentre la verdura andrebbe consumata entro sei mesi.