Parma - La tortellata di San Giovanni

Fra i più vivi ricordi che conservo dell’epoca in cui abitavo a Parma, c’è quello della Tortellata di San Giovanni. Il 23 di giugno, vigilia della festa di San Giovanni, è tradizionalmente considerato la notte delle streghe. Come molte altre feste cristiane, la festa di San Giovanni si sovrappone e coincide con una festa pagana, in questo caso con il solstizio d’estate, trionfo della luce sulle tenebre e simbolica vittoria del bene sulle forze del male. E’anche il tempo della mietitura e di fuochi di stoppie nei campi.

Un tempo si credeva che la notte di San Giovanni le streghe sorvolassero i campi sulle loro scope e andassero in cerca di anime, concludendo il loro sabba con una sfrenata danza sotto un noce. Per impedire alle streghe di entrare in casa, la gente metteva davanti alle porte e alle finestre mazzetti di erbe aromatiche dal “potere magico”, oppure dell’aglio. Si credeva, inoltre, che tutte le piante e i frutti raggiungessero in quella notte l’apice delle loro potenzialità curative, nutritive e aromatiche. Ancor oggi le noci utilizzate per ottenere il liquore nocino si colgono la notte di San Giovanni. A questo riguardo poco è cambiato dal tempo in cui, a partire dal IV secolo a.C., in queste terre, i druidi, sacerdoti dei Celti, coglievano le erbe magiche in questa notte e celebravano con grandi falò, per tenere lontani gli spiriti maligni.
A Parma questa importante festività è ancora particolarmente sentita, così come in tutta la sua provincia, forse perché celebra la fine di un inverno solitamente lungo e freddo, seguito da una primavera spesso piovosa. Ovunque si moltiplicano le feste e le sagre a base di noci e “tortelli verdi”, detti anche “tortelli d’erbetta”, benché siano preparati con bietole e spinaci. Anche i ristoranti del centro sistemano all’esterno i loro tavoli, perché la festa dell’estate è una festa rigorosamente all’aperto e chi sarà bagnato dalla rugiada presto avrà fortuna e troverà l’amore. Non per niente la festa di San Giovanni è nota anche come rozäda äd san Z'van e cioè rugiada di San Giovanni!