Piante e animali perduti

Da molti anni, l’ultima domenica di settembre è dedicata a un appuntamento a cui tengo molto: è con la nonna Maria, una delle prime laureate, nel 1949, in scienze naturali all’Università di Parma e appassionata di botanica e zoologia. Mi offro, anche quest’anno, di accompagnarla a vedere la mostra mercato Piante e Animali Perduti, che si svolge a Guastalla da sedici anni, sempre a fine settembre, ricreando scene di vita quotidiana di tanti anni fa, accompagnate dai sapori dei cibi e dai prodotti di un tempo.

Ci aggiriamo tra gli espositori - sono oltre 400 - di specie rare e in via d’estinzione e antichi mestieri che nessuno vuole o sa più fare. Guardiamo i balètt, i setacci per i cereali, i fèr da sghèr, le falci per il fieno, le sgùrbie, le roncole. Tra le iniziative che più mi incurioriscono c’è l’Asinobus. Come sarà organizzato? E la Patente Asinina? A chi verrà mai assegnata? La nonna vorrebbe assistere alle lezioni di giardinaggio, anche se non ne ha certo bisogno, perché le piante che io fatico a far crescere, a casa sua diventano dei baobab, ma finisco per accontentarla. Darò un’occhiata, più tardi, a altre iniziative che suscitano la mia curiosità, come la Gara Canora tra Galli Italiani, o il concorso di bellezza per oche, Oca Bella, oppure quello fotografico, Ciak Si Raglia. Quest’ultima iniziativa mi sembra particolarmente carina, perché si tratta di un concorso fotografico dedicato ai bambini. Non posso partecipare, ma anch’io scatto questa foto!