Riscoprendo il cuore dell’Emilia Romagna alla sagra della Segavecchia

In un piccolo paese nella provincia di Ravenna, chiamato Cotignola, ogni anno si festeggia una tra le sagre più antiche della Romagna, la Segavecia o sagra della Segavecchia. Per quanto il nome vi possa sembrare sgraziato, vanta di essere uno degli eventi più popolari ed apprezzati della zona.

Giunta alla sua 566° edizione, tale sagra non poteva non vantare una misteriosa storia, combinazione di realtà e leggenda, alle sue spalle.

Si racconta che Francesco Sforza, duca di Milano, giunto a Cotignola per visitare la madre Lucia, venne colpito da una grave malattia, contro la quale nessuna cura sembrava fare effetto. Nel clima sospettoso e superstizioso del tempo, però, si trovò presto l’origine del male, quando una vecchia signora fu sorpresa mentre infilzava con un ago un’immagine del duca. Ecco la vecchia che in odore di stregoneria ha fatto ammalare il povero Sforza con il suo malocchio!

Per lei, che venne presto giustiziata in piazza in mezzo alla folla plaudente, non ci fu possibilità di salvezza, il Duca, invece, guarito dalla tremenda malattia, ordinò celebrazioni festanti in tutti i territori da lui governati in tempo di Quaresima.

Così oggi, la Segavecchia si ripete ogni anno quasi in forma allegorica per allontanare la sfortuna e diffondere speranza per il domani.

Organizzate dunque una gita fuori porta tra la fine di Febbraio e la metà di Marzo, a Cotignola, per festeggiare la ritrovata salute del Duca di Milano, ed esplorare il paese e le sue tradizioni.

Dal Giovedì alla Domenica Cotignola si anima di gastronomia, di arte, di musica e spettacolo, ma anche rievocazione storica, tradizione religiosa e puro folklore romagnolo. I festeggiamenti vedono alternarsi in 4 giorni le esibizioni di bande musicali, ballerini, majorettes, e ancora sfilate di carri, costumi medievali, giochi in paese e ovviamente tanto buon cibo locale.

Non potete però perdervi la fine di questa sagra, poiché è anche il momento più celebre e caratteristico! Un enorme fantoccio di cartapesta viene trasportato nella piazza principale: è la vecchia, accompagnata dal suo giustiziere.

Ma non fatevi impressionare e, anzi, vi consigliamo di mettervi tra le prime file soprattutto se siete golosi perché, dopo aver letto la sua condanna a morte, il boia sega la testa alla vecchia e ne estraggono dolciumi e frutta secca da offrire al pubblico!