Uno sguardo alle vetrine di Verona

Verona è a circa un’ora di macchina da dove vivo e lavoro. E’ una città molto elegante, piena di edifici storici e artistici. Posta all’ingresso della valle del Brennero, che collega il nord dell’Italia all’Austria e alla Germania, sorge lungo la via del sale e dell’ambra e, in epoca romana, si trovava sulla via Postumia, che univa il Tirreno all'Adriatico. Città romana prima e capitale del regno longobardo poi, è infine sede del Regno d’Italia, durante l’impero carolingio e ora è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Non sempre andiamo a visitare i monumenti famosi, come l’Arena, o a versare qualche lacrima sotto il balcone di Giulietta: andiamo a Verona a fare un po’ di shopping!

A Via Mazzini, che parte dall’Arena per arrivare fino a Piazza delle Erbe, ci sono i negozi più eleganti e, dal momento che la primavera si avvicina, mia moglie Gabriella si ferma a guardare ogni singola vetrina di scarpe e borse che le sembrino un must per la nuova stagione. Fortunatamente è una ragazza assennata e la maggior parte dei suoi acquisti rimangono virtuali. E’ un genere di attività che mi stanca presto e, nel corso degli anni, abbiamo raggiunto un ragionevole compromesso, decidendo di dividere temporaneamente le nostre strade dopo le prime cinque, massimo sei vetrine.

Sabato scorso mi aggiravo felicemente solo in cerca di curiosità nelle stradine che si dipartono da Piazza delle Erbe, quando mi imbatto in questa bellissima salumeria, con i prosciutti che pendono dal soffitto e le vetrine con gli infissi e l’insegna originali. Questa sì che era una vetrina! E guardate dentro! Un uovo di Pasqua di cioccolato è in attesa di essere comprato! Una volta entrato, non ho resistito all’impulso di acquistare del prosciutto finemente affettato, impacchettato ad arte con tre diversi tipi di carta: oleata a contatto con il prosciutto e trasparente in mezzo, il tutto arrotolato e avvolto in carta da pacco havana. Il profumo di questo piccolo pacchetto mi ha accompagnato, quella sera, sino a casa… A Gabriella non è dispiaciuto, dato che non vedeva l’ora di mostrarmi le sue scarpe nuove…